Benchmarking e Analisi della Concorrenza

Benchmarking e analisi della concorrenza con alberto Mari e Alessandro Pistagnesi di ncg

Benchmarking e Analisi della Concorrenza

In questo articolo si tratta il tema del confronto con la concorrenza tramite l’Analisi Comparata dei Bilanci e il Benchmarking.

La riforma della Crisi d’Impresa e gli indicatori chiave di prestazione (KPI)

Con la riforma della Crisi d’Impresa e l’introduzione degli Adeguati Assetti Organizzativi tante aziende hanno adottato la buona pratica di analizzare il proprio bilancio e misurare le prestazioni aziendali, monitorando gli indicatori chiave di prestazione (o KPI).

Come Valutare le Prestazioni Aziendali tramite i KPI

Tuttavia, il monitoraggio dei KPI è solo il primo passo per valutare le prestazioni aziendali.
È necessario che esista uno standard rispetto al quale misurare e confrontare i KPI.

KPI, Benchmarking e Analisi della Concorrenza

Il processo di confronto dei KPI con una sorta di standard oggettivo viene definito “benchmarking“.
Il benchmarking è una delle cose più efficaci che le aziende possono fare per migliorare le proprie operazioni e aumentare la redditività e la produttività.

Il benchmarking nasce dall’idea che la misurazione delle prestazioni (attraverso i KPI) significano molto poco di per sé senza una base di confronto.

Non si può semplicemente guardare i numeri isolatamente. Piuttosto, devono essere confrontati con uno standard oggettivo.

Il benchmarking consente di comprendere qual è lo standard nel settore (o dei propri competitor diretti) e la propria posizione rispetto a tale standard.

Dall’Analisi Comparata dei Bilanci al Benchmarking

L’analisi comparata dei bilanci e il benchmarking sono concetti correlati ma distinti nell’ambito della valutazione delle performance aziendali.

Mentre l’analisi comparata dei bilanci si basa sulla sola analisi dei dati contabili, il benchmarking richiede un apporto consulenziale di un esperto per aiutare l’azienda ad interpretare tali dati, integrandoli con informazioni di carattere extra-contabile.

Ecco come si integrano queste due metodologie di analisi:

1. Ambito di analisi:

  • Analisi comparata dei bilanci
    Si concentra sui bilanci economico-finanziari (stati patrimoniali, conti economici e rendiconti finanziari) di un’azienda per confrontarli su periodi di tempo diversi e con quelli di altre aziende. L’obiettivo principale è valutare le performance economico-finanziarie e operative dell’azienda e identificare tendenze o variazioni significative.
  • Benchmarking
    Ha un ambito di analisi più ampio che include non solo i bilanci finanziari, ma anche altri aspetti come processi operativi, pratiche di gestione, strategie di marketing e vendite, customer service, e altri fattori chiave di successo aziendale. Il benchmarking può essere utilizzato per confrontare diverse aziende, divisioni o settori per identificare le migliori pratiche.

2. Finalità:

  • Analisi comparata dei bilanci
    Mira a valutare le condizioni finanziarie e le prestazioni di un’azienda rispetto a un periodo di tempo precedente o a un gruppo di concorrenti per identificare tendenze e stabilire obiettivi finanziari.
  • Benchmarking
    Mira a identificare le migliori pratiche (sia finanziarie che non finanziarie) e le aree di miglioramento, confrontando l’azienda con altre aziende di successo o leader nel settore.

3. Approccio:

  • Analisi comparata dei bilanci
    Si basa principalmente sull’analisi di dati finanziari, tra cui bilanci, indici finanziari e metriche di performance economica.
  • Benchmarking
    Include una vasta gamma di informazioni, come performance finanziarie, processi operativi, innovazioni, pratiche di gestione e altro ancora.

Perché fare l’analisi di Benchmarking

L’analisi di Benchmarking aiuta a dare risposta ad almeno 3 domande fondamentali:

  1. La strategia che stiamo adottando ci consente di raggiungere risultati soddisfacenti rispetto alla concorrenza?
  2. Quali aree stanno assorbendo “troppe” risorse?
  3. Dove focalizzare le energie per migliorare la redditività?

Ci sono due vie per rispondere a queste e ad altre domande simili:

  • La prima: esprimendo pareri d’istinto o in base alla propria percezione ed esperienza.
  • La seconda: definendo dei percorsi di miglioramento dopo un’attenta osservazione di chi ottiene le migliori performance.

La seconda via è l’unica che permette d’identificare i migliori della categoria! Ed è quella che può indicarti come colmare la distanza che eventualmente ti separa da loro (e sorpassarli!).

L’analisi di benchmarking permette di evidenziare diversi aspetti critici all’interno di un’organizzazione aziendale, fornendo importanti informazioni su come migliorare le performance.

In generale, l’analisi di benchmarking fornisce una base per stabilire obiettivi di miglioramento realistici e tangibili, aiutandoti a comprendere dove la tua azienda si trova rispetto ai concorrenti e quali passi intraprendere per migliorare.

Ecco alcune aree chiave che l’analisi di benchmarking può mettere in luce:

  • Performance relativa
    Confrontando le performance della tua azienda con quelle dei concorrenti o delle migliori aziende del settore, puoi identificare i punti di forza e di debolezza relativi e trend di mercato (ad esempio aiuta a capire se un calo di vendite o margini in ribasso accade solo alla propria azienda oppure è un fenomeno diffuso originato da dinamiche di contesto esterno).
  • Pratiche di eccellenza
    L’analisi di benchmarking ti permette di individuare le migliori pratiche che stanno utilizzando altre aziende per raggiungere un livello superiore di performance.
  • Efficienza operativa
    Confrontare i processi operativi e le strategie di gestione con quelle di altre aziende può rivelare opportunità per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e ottimizzare le risorse.
  • Innovazione e sviluppo
    Conoscere le strategie di innovazione utilizzate da altre aziende può aiutare a identificare nuove tendenze e opportunità per migliorare i prodotti o servizi della tua azienda.
  • Customer experience
    Analizzare come altre aziende soddisfano le esigenze dei clienti può fornire indicazioni su come migliorare la tua offerta e aumentare la soddisfazione dei clienti.
  • Gestione dei rischi
    L’analisi di benchmarking può aiutarti a identificare come altre aziende affrontano i rischi e come puoi implementare misure simili per migliorare la resilienza della tua organizzazione.
  • Gestione finanziaria
    Confrontare i tuoi indicatori finanziari con quelli delle aziende del settore può aiutarti a comprendere meglio la tua posizione finanziaria e identificare aree di miglioramento.
  • Efficienza pro-capite
    Confrontare le strategie di gestione delle risorse umane può aiutare a migliorare l’engagement e la produttività del personale.

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Come fare benchmarking e una buona analisi della concorrenza: elementi chiave

Per condurre un confronto efficace, è necessario analizzare diversi elementi chiave dei bilanci aziendali e utilizzare metodologie appropriate.
Ecco i 6 macro elementi principali da considerare:

  • Confronto con indicatori di sintesi
  • Confronto fra indicatori e margini economici
  • Confronto fra indicatori di efficienza pro-capite
  • Confronto fra indicatori di crescita
  • Confronto fra indicatori di solidità patrimoniale e finanziaria
  • Confronto degli indicatori di redditività

Vediamoli nel dettaglio uno alla volta…

CONFRONTO CON INDICATORI DI SINTESI
Necessario per capire il proprio posizionamento rispetto ai diretti concorrenti con una visione olistica.

CONFRONTO FRA INDICATORI E MARGINI ECONOMICI
Fondamentale per valutare le performance economiche e operative di un’azienda.
Questi indicatori aiutano a capire:

  • La Redditività
    Gli indicatori economici come il Valore Aggiunto, l’EBITDA (margine operativo lordo) e il margine di profitto netto forniscono informazioni sulla redditività complessiva dell’azienda. Permettono di capire se l’azienda sta coprendo bene i costi variabili e contribuisce ai costi fissi e ai profitti.
  • L’Efficienza operativa
    Indicatori come il rapporto tra i costi di produzione e i ricavi aiutano a valutare l’efficienza con cui l’azienda sta gestendo le sue operazioni. Costi elevati rispetto ai ricavi possono indicare inefficienze o problemi nella gestione.
  • Le politiche di prezzo
    Capire la marginalità aiuta anche a prendere decisioni informate sui prezzi dei prodotti o servizi, tenendo conto dei costi e dei margini desiderati.

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CONFRONTO FRA INDICATORI DI EFFICIENZA PRO-CAPITE
L’efficienza aziendale misurata in termini di “produttività del lavoro” permette di tenere traccia dell’impatto che in media ciascuna persona ha sulla produttività generale dell’impresa.

Misurare accuratamente la produttività aziendale è fondamentale per ottenere vantaggi quali:

  • Identificare le aree di miglioramento
    Misurare il rendimento può aiutare a identificare le aree in cui i dipendenti e l’azienda possono migliorare per ottenere una maggiore efficienza e redditività.
  • Migliorare la pianificazione
    La misurazione della produttività può aiutare a capire quanto tempo e risorse sono necessari per completare un progetto, consentendo di pianificare in modo più accurato e di prevedere eventuali problemi in futuro.
  • Migliorare la gestione del tempo
    Una visione più chiara della propria produttività aziendale può aiutare a identificare le attività che richiedono più tempo e risorse, consentendo di concentrarsi sulle aree che hanno un impatto maggiore sull’azienda.
  • Migliorare la soddisfazione dei dipendenti
    Quando i dipendenti sono in grado di lavorare in modo più efficiente e produttivo, possono sentirsi più soddisfatti e motivati.

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CONFRONTO FRA INDICATORI DI CRESCITA
Questi indicatori forniscono importanti informazioni che aiutano a capire vari aspetti del business, come:

  1. Andamento del fatturato
    – Tendenze di crescita: un aumento costante del fatturato nel tempo è generalmente un segno positivo di crescita e successo aziendale.

    – Sostenibilità del business: il fatturato è una misura chiave della capacità di un’azienda di generare entrate dal suo core business. Un fatturato crescente indica che l’azienda è competitiva nel mercato.

    – Differenziali di prodotto/servizio: confrontare l’andamento del proprio fatturato rispetto a quello delle aziende concorrenti può evidenziare quali sono le strategie di business (tipologie di prodotti/servizi) che il mercato sta premiando.
  2. Andamento dei costi
    – Controllo dei costi: l’andamento dei costi rispetto al fatturato può fornire informazioni sul controllo dei costi e sull’efficienza operativa.

    – Identificazione delle aree di inefficienza: analizzare i costi per categoria (es. costi operativi, costi del personale, ecc.) può aiutare a individuare le aree in cui l’azienda potrebbe essere meno efficiente e dove ci sono opportunità di risparmio.

    – Gestione dei margini: un andamento crescente dei margini di profitto a parità di costi indica una gestione efficace degli acquisti.
  3. Andamento degli investimenti
    – Capacità di investire: un’azienda che investe in attività come ricerca e sviluppo, infrastrutture, o acquisizioni è in grado di pianificare la crescita futura.

    – Strategie di crescita: l’andamento degli investimenti rivela le strategie aziendali per espandere il business, migliorare i prodotti/servizi, o entrare in nuovi mercati.

    – Impatto sul capitale: monitorare gli investimenti aiuta a capire come vengono allocati i capitali dell’azienda e se questi investimenti stanno generando un ritorno adeguato.

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CONFRONTO FRA INDICATORI DI SOLIDITÀ PATRIMONIALE E FINANZIARIA
Ecco cosa aiutano a comprendere gli indicatori patrimoniali e finanziari aziendali:

  1. Indicatori patrimoniali
    – Capitale proprio: l’analisi del capitale proprio (o patrimonio netto) indica la quota di proprietà degli azionisti o dei proprietari dell’azienda. Un capitale proprio solido può suggerire una base finanziaria stabile.

    – Assetto patrimoniale: gli indicatori relativi agli asset dell’azienda (come il rapporto tra attività correnti e attività non correnti) aiutano a capire la struttura degli investimenti dell’azienda e quanto sia liquida o immobilizzata la sua situazione patrimoniale.

    – Struttura del debito: analizzare la composizione del debito, inclusi debiti a breve e lungo termine, aiuta a valutare la leva finanziaria dell’azienda e la sua capacità di gestire il debito.
  2. Indicatori finanziari
    – Liquidità: gli indicatori di liquidità, come il rapporto corrente e il Ciclo Finanziario, aiutano a valutare la capacità dell’azienda di soddisfare gli obblighi finanziari a breve termine con le sue risorse correnti.

    – Solvibilità: gli indicatori di solvibilità, come il rapporto debito/capitale proprio, misurano la capacità dell’azienda di soddisfare i propri obblighi finanziari a lungo termine. Un alto livello di debito rispetto al capitale proprio può indicare un rischio finanziario maggiore.

    – Gestione del capitale circolante: indicatori come il ciclo di conversione del capitale circolante e il turnover delle scorte aiutano a valutare l’efficienza dell’azienda nella gestione di elementi come i crediti, le scorte e i debiti.

    – Tassi di interesse e copertura: gli indicatori di copertura degli interessi (es. rapporto di copertura degli interessi) aiutano a valutare la capacità dell’azienda di pagare gli interessi sui debiti con i suoi profitti operativi.

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CONFRONTO DEGLI INDICATORI DI REDDITIVITÀ
Gli indicatori di redditività aziendale misurano l’efficienza con cui un’azienda genera profitti dalle sue operazioni e dagli investimenti effettuati. Questi indicatori forniscono informazioni cruciali sulla capacità dell’azienda di creare valore per gli azionisti o i proprietari e sono spesso utilizzati per valutare le performance complessive dell’azienda.

Ecco cosa aiutano a comprendere gli indicatori di redditività aziendale:

  1. Ritorno sugli investimenti
    – ROE (Return on Equity): misura il profitto netto rispetto al capitale proprio. Indica quanto l’azienda sta generando valore per gli azionisti o proprietari rispetto al loro capitale investito.

    – ROI (Return on Investment): misura il ritorno generato sul capitale investito nelle operazioni aziendali. Questo indicatore considera sia il capitale proprio che il debito.
  2. Efficienza delle vendite
    – ROS (Return on Salse) Vs ROT (Rotazione del Capitale): aiuta a capire quale strategia commerciale è risultata la migliore in termini di redditività del capitale investito (ROI). Nel caso in cui l’azienda ha un basso margine sulle vendite (prezzi bassi quindi basso ROS), l’unico modo per poter migliorare il ROI sarà quello di conseguire una elevata Rotazione del Capitale Investito (vendere molto anche a bassi margini sulle vendite). Viceversa, qualora il principale fattore critico dell’azienda sia la differenziazione dovrà incrementare i margini (ROS alto), incrementando i prezzi.

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Conclusioni
In sintesi, l’analisi della concorrenza attraverso l’analisi comparata dei bilanci è una parte specifica del benchmarking, mentre il benchmarking ha un ambito più ampio e include la valutazione di vari aspetti aziendali oltre ai bilanci.

Entrambi sono strumenti preziosi per comprendere e migliorare le performance aziendali, ma differiscono nei loro obiettivi e nel loro campo di applicazione.

In definitiva, l’analisi di benchmarking è uno strumento strategico per aiutare un’organizzazione a identificare e adottare le migliori pratiche per migliorare le proprie prestazioni e raggiungere i propri obiettivi aziendali.

In generale, l’analisi di benchmarking fornisce una base per stabilire obiettivi di miglioramento realistici e tangibili, aiutando a comprendere dove la propria azienda si trova rispetto ai concorrenti e quali passi intraprendere per migliorare.

Complessivamente, questa analisi aiuta a fornire una visione olistica della salute e delle prospettive dell’azienda, guidando la pianificazione strategica e le decisioni operative.

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Alessandro Pistagnesi

Oltre 15 anni di esperienza in Consulenza Finanziaria e Controllo di Gestione presso Studi Associati e Confidi, collabora con NCG da oltre 5 anni. Le sue competenze distintive hanno ad oggetto i temi di management aziendale, in particolare per le PMI, essendo esperto in Check up aziendali, Pianificazione economico-finanziaria (Business Plan), Analisi Fattibilità, Ristrutturazioni del debito, Controllo di Gestione.