Verso la nuova ISO 9001: ecco cosa cambia

Verso la nuova ISO 9001: ecco cosa cambia

Di seguito alcuni nostri commenti sul primo draft attualmente disponibile per la consultazione in merito alla nuova ISO 9001.

Ci fa piacere, come sempre, mettere a disposizione le nostre riflessioni senza filtri.

La norma ISO 9001

La norma ISO 9001 malgrado tutto sta dimostrando di essere lo strumento di base per garantire un minimo comune denominatore a livello organizzativo per le imprese.

La certificazione ISO 9001 è un aspetto quasi scontato per le grandi imprese ma non è così per le piccole che ancora temono, a ragione, l’impatto burocratico e dei costi a fronte di una scarsa utilità organizzativa e direzionale

La norma già da tempo rende possibile creare sistemi snelli ed efficaci (ne avevo già discusso in questo mio precedente articolo: “ISO 9001 e Sistema Qualità: valutazione dell’utilità direzionale e organizzativa”).

Di fatto se la sostenibilità ora è un must la continuità è l’elemento su cui si poggiano tutte le altre considerazioni e la ISO 9001 getta le basi in tal senso.

Devo essere sincero, rileggerla attentamente mi riconferma la bontà della norma e il suo valore potenziale.

Ci sono dei punti che nessuno attua né valuta sul serio e che sono squisiti a livello organizzativo e che mi piacerebbe, al di là delle modifiche elencare, discutere molto più a fondo.

Vuoi una provocazione?
Il punto 7.1.1 a) è dannatamente importante (Considerare capacità delle risorse e vincoli).
Lo hai mai affrontato?

Ma se vogliamo fare un elenco dei punti meno affrontati e potenzialmente più interessanti, per i più coraggiosi, questa è la mia idea di punti sui quali ci sarebbe da ragionare molto: 6.1.2 – 6.2.1 e 6.2.2 – 6.3 – 7.1.1 – 7.1.5.1 – 7.1.6 – 7.3 d – 7.4 – 8.1 – 8.3.2 – 8.4.2 – 8.5.5 – 8.6 – 9.3.2 d – 9.3.3 c – 10.2.1

Devo dire che le modifiche che per ora sono state introdotte non mi sembrano molto significative e questo, per me è un gran bene poiché si conferma la bontà sostanziale e la maturità della norma.

Sicuramente il CD è un primo draft che subirà delle rivisitazioni.

Rispetto al documento di indirizzo non mi sembra siano stati, per ora, recepiti tanti degli spunti che erano stati lanciati. All’epoca ne avevo parlato in questo articolo.

Mi sarei aspettato, ad esempio, qualche variazione sulla progettazione in relazione a metodi riguardanti le modalità con le quali si tiene conto del fine vita, della riciclabilità, della circolarità e della riparabilità, per ora non c’è nulla.

Idem sul tema della valutazione dei fornitori avrei esteso il tema della valutazione dei rischi anche a loro.

Verso la Nuova ISO 9001: vediamo nel dettaglio cosa cambia

Il percorso di revisione della norma

  • *WD* Dicembre 2023 / febbraio 2024
  • *CD* Marzo / luglio 2024
  • *DIS* Agosto 2024 / Maggio 2025
  • *FDIS* Giugno / ottobre 2025
  • *IS* Novembre / Dicembre 2025

Ma vediamo cosa cambia con il primo documento disponibile, il CD della nuova ISO 9001.

Punto 4.1 comprendere l’organizzazione e il suo contesto
È stata inserita la necessità di valutare fra i fattori da valutare se sono rilevanti anche quelli relativi al cambiamento climatico.

Non cambia nulla circa il fatto che non serve fare analisi dei rischi quantitative ne di produrre documenti formali!

Qualche mia riflessione già fatta in passato sul tema la trovi qui.

Punto 4.2 Comprendere le esigenze e le aspettative delle parti interessate
Spacchettato il punto sub b) in due sottopunti ma direi irrilevante, richiede di specificare quali requisiti sono contemplati nel sistema qualità.

Inserite due note: che le parti interessate possono avere tra i requisiti i cambiamenti climatici, che le parti interessate possono essere… elenco vario comprese le aziende di riciclo?

Avrei dei dubbi in merito ma va bene.

Punto 4.4 Sistema di gestione per la qualità e relativi processi
Al punto 4.4.2 sono state riviste alcune parole.

Documenti disponibili al posto informazioni mantenute per il funzionamento dei processi.

Disponibilità di informazioni documentate per avere la certezza che i processi si svolgano come pianificato al posto di conservazione e fiducia.

Non lo so se c’è dietro qualche ragionamento complesso, a me non sembra. Spero che non venga visto come elemento per complicarsi la vita sulla documentazione da sviluppare ma direi proprio di no. Ad ogni modo non sarebbe male se si vuole dire qualcosa di diverso, dirlo meglio!

5 Leadership 5.1.1 Generalità
Inseriti due punti nuovi ai primi due posti nell’impegno della Direzione:

  • Promuovere etica ed integrità
  • Determinare e mettere in atto mission visione e valori promuovendo una cultura della qualità in linea con essi


Bello il primo, ma che vuol dire?
Che dovremmo fare?
Un mix con la responsabilità sociale e la 37001?

Non mi sembra un punto pratico soprattutto per le PMI, vediamo a seguire che piega prende ma per ora direi che sarà solo una frase bella in più sulle politiche già poco utili.

Sulla storia della missione visione e valori, bello ma anche qui se non spieghiamo che vuol dire diventa un esercizio di stile da un lato ed un cannone in mano ad un bambino dall’altro.

6.1 Azioni per affrontare rischi e opportunità
È stato spacchettato il 6.1.1, sembra enfatizzarsi un po’ il fatto che bisogna identificare i rischi ed affrontarli come pure le opportunità di miglioramento.

Ora al 6.1.1.1 si parla dei rischi da affrontare per garantire (al posto di fornire assicurazione) che il sistema raggiunga i risultati.

È sparito il vecchio sub c) accrescere gli effetti desiderati. Chissà perché?

È stata inserita una nota (è un dovrebbe) sulla gestione delle discontinuità operative. Come valutare i rischi che possono influire sulla continuità dopo una interruzione della operatività.

Qui si apre, secondo me, un bel tema che era diventato attuale sotto Covid e che poi abbiamo presto dimenticato. Ci sarà da approfondire e capire come affrontare questa cosa che non è affatto banale.

Poi è saltato fuori anche il punto 6.1.1.2 che faccio fatica a riportare, in pratica…l’organizzazione deve determinare le opportunità per aumentare gli effetti del sistema

E ci sono due note, la prima che riprende il tema delle interruzioni operative dal lato opportunità da cogliere per gestirle. L’altra è la vecchia nota due del precedente punto 6.1.2.

Punto 6.1.2 L’organizzazione deve pianificare
Diviso in due sottopunti le azioni per i rischi e quelle per le opportunità

Tolta la nota due che è finita sopra.

Un po’ di enfasi su rischi ed opportunità? E a proposito i rischi non erano sia in positivo che in negativo? Ora torniamo alla distinzione dopo che siamo abituati?

6.2 Obiettivi di qualità e pianificazione per il loro raggiungimento
Al sub punto b) sul fatto che gli obiettivi devono essere misurabili è stato aggiunto (se praticabile)?!

Che vorrà dire non lo so ma se un obiettivo non è misurabile come lo monitoro? Aspetto di condividere le riflessioni.

6.3 Pianificazione delle modifiche
Si aggiunge un passaggio, che le modifiche non solo siano pianificate ma che si assicurino i risultati previsti con il cambiamento.

E si aggiungono due sottopunti sul monitoraggio dell’efficacia dei cambiamenti e sul riesame dei risultati.

Interessante presuppone stabilire gli obiettivi dei cambiamenti, ma siamo sinceri, in quanti applichiamo e/o verifichiamo questo punto?

7.1.4 Ambiente per il funzionamento dei processi
Nella nota al punto sono stati inseriti due ulteriori punti:

  • Di considerare anche i fattori tecnologici (appare l’IA, il metaverso, la VR, ecc…)
  • E quelli culturali facendo riferimento alla sicurezza dei prodotti e delle persone, all’etica alla qualità della vita

È una nota! La si può considerare, o meno.

10.1 Miglioramento continuo
Sono stati aggiunti un paio di capoversi all’inizio che sottolineano l’importanza del miglioramento continuo della efficacia, idoneità ed adeguatezza del sistema (che prima era tra le azioni, ora tolto).

Tra le azioni è stato aggiunto il punto b per le azioni riguardanti le esigenze e le aspettative future.

Nella nota si rimanda anche all’uso delle tecnologie emergenti.

10.3 Generalità?
Il punto 10.3 che era miglioramento continuo è diventato generalità, credo sia un errore.

Ripete alcune cose in modo diverso, ribadisce le esigenze future.

Appendice A
È diventata “Guida per l’utilizzo della presente norma internazionale” contiene diverse modifiche da quanto ho potuto vedere seppure in modo per ora superficiale.

A.4.1 Comprendere l’organizzazione e il suo contesto
Aspetto nuovo, qui si sono lanciati.

Due pagine di materiale, anche interessante, sugli aspetti esterni ed interni valutabili per fare la valutazione del contesto.

Infine si fa riferimento, come al solito, a tecniche e strumenti in modo generale con il rischio di fare solo confusione.

Per ora mi fermo qui. Approfondirò poi in dettaglio l’appendice A.

Sul tema della nuova ISO 9001 sarebbe da parlarne tanto e bene per evitare confusione.
Nel mentre, posso fornirti qualche spunto con le seguenti risorse:

Alberto Mari

Alberto Mari - Fondatore e proprietario dal 2000 di NCG Network Consulting Group. Ha lavorato dal ’90 al ’95 per aziende di medie dimensioni con ruoli di responsabilità in organizzazione e sistemi di gestione, e successivamente come libero professionista e poi con la sua azienda, opera come consulente direzionale e auditor per sistemi di gestione. Temporary management per la definizione e gestione di strategie, strutture organizzative e gestione delle competenze. Membro di ODV 231 per Spa di medie dimensioni nel settore manifatturiero e sw. Lead Auditor riconosciuto AICQ SICEV n 46. Socio Qualificato APCO-CMC n. 0512-A, operante nell’ambito delle prerogative di cui alla Legge n. 4/2013. Esperto UMIQ (metodo di diagnosi organizzativa di Confindustria Emilia). Co-autore del libro UMIQplus. Socio Fondatore AICIM (Associazione Italiana Cultura d'Impresa e Management). Autore del libro "L'assetto organizzativo" edito da Maggioli Editore. Attuale Presidente del terziario innovativo di Confindustria Macerata.